martedì 21 aprile 2009

ConTESto SociaLE....IOGKF

Partner per il progetto:


Paolo Taigò Spongia Sensei

Titolare della Tora Kan Dojo 

(Honbu Dojo d'Italia-International Okinawan Goju Ryu Karate Do Federation) 

Zen Soto Dojo, Aikidò,

Via di selva candida 49 Roma 00166

Tel.06-61550149

segreteria@iogkf.it-www.iogkf.it



-Tratto dalla lettera di Paolo Taigò Spongia Sensei-


"Quando parlo di dojo in questa mia lettera, mi riferisco pertanto non solo alla Tora Kan Dojo ma a tutte alle che da esso hanno tratto  ispirazione.

Vent'anni di vita coerente e appassionata hanno portato la nostra Scuola ad affermarsi nel mondo per qualità della pratica che vi si svolge.

Quando fondai il Tora Kan dojo,nel 1986 ero poco più che un ragazzo e mi incamminai in quest' avventura spinto dall'insopprimibile esigenza di condividere il prezioso tesoro che ereditavo dai miei Maestri.

Non Fondai il dojo, con l'idea di aprire un negozio, un attività di sussistenza, ma fu la naturale conseguenza del cercare una sede appropriata per condividere la pratica che era alla base della mia vita."


"Il dojo è animato dallo spirito di coloro che lo abitano e lo hanno abitato, con le loro quotidiane gioie,dolori, difficoltà, soddisfazioni.

 Ogni muro,ogni oggetto... è impregnato delle nostre speranze, del sudore, delle lacrime e delle nostre risate gioiose.

E' questo che rende un luogo sacro.

Nonostante la "la fredda realtà" a cui siamo stati educati, una realtà epurata dal sacro e dal mito,fondata sul profitto, nel Dojo possiamo rivivere la magia di quello che ha, da sempre, costituito il vero nutrimento dello spirito umano, l'azione gratuita, libera, l'avventura dello spirito.

Chi entra nel Dojo viene accompagnato in un mondo magico dove si educa lo sguardo ed il cuore ad imparare a riconoscere ed ascoltare la voce della cose, gli spiriti della natura che ci parlano e guidano e che si nascondono all'arida mente calcolatrice.

Nel Dojo si possono ancora incontrare eroi,santi e guerrieri,difficili da incontrare altrove.Qualche generazione è passata in questo luogo."


"Ho visto bambini diventare adulti e tradurre nel loro lavoro, nel loro studio, nella vita familiare, i principi appresi nel Dojo.

 Qualcuno ha smesso di praticante ma di certo conserva un segno nel cuore, un seme, che continua a dare frutto,molti oggi portano al Dojo i loro figli.

Per il pensiero orientale l'uomo non è pienamente uomo solo perchè nato in questa forma, ma deve affinare, attraverso la pratica, quelle caratteristiche fisiche, mentali, morali, che gli permetteranno di essere pienamente umano,un "uomo (donna) vero"."

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